La cessione da parte del Demanio Militare del patrimonio dismesso è iniziata nel 2001 con il Dlgs. 237, seguita nel 2007 dal Dlgs. 35 e nel 2012/2013 da numerosi decreti interdirettoriali: da queste fonti, da segnalazioni di persone e da rilievi sul campo siamo arrivati a mappare 245 siti. Dopo aver occupato per decenni un territorio con un’infrastruttura per la difesa globale, la si trasferisce alle amministrazioni pubbliche e il problema del suo futuro diventa di colpo locale. Queste foto mostrano come la cartolarizzazione del patrimonio militare, anche se condotta a titolo gratuito come nel caso del Friuli Venezia Giulia, non rappresenta di per sé garanzia di successo della sua conversione.
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Un Commento
Gli anni passano ma trovare privati o imprese immobiliari interessati è sempre difficile. Al 2021, solo una piccola parte degli edifici ha ritrovato una nuova collocazione, ONLUS, edifici utilità sociale, e così via.
Molti edifici sarebbero appetibili agli immobiliaristi, ma non ai prezzi che chiedono. Troppe incognite di costi dovuti allo smaltimento di amianto, idrocarburi etc.
Inoltre molti sindaci non firmano variazioni di destinazione d’uso sul piano edilizio urbano.
In pratica, il Demanio Militare espropriò i terreni all’epoca della guerra fredda e servitù militare senza tanti complimenti, oggi nel 2021 il DM vorrebbe solo incassare….